Contratti produzione agricola e grande distribuzione prevedono un contratto stilato tra il produttore o fornitore e l’acquirente. Nel caso del comparto ortofrutticolo con questo contratto il produttore ha la certezza di vendere il prodotto e l’acquirente quella di avere sempre a disposizione i prodotti richiesti e con gli standard qualitativi accordati.
Produzioni programmate
Questo termine, che fino a qualche tempo fa era usato quasi esclusivamente in ambito industriale oggi viene anche impiegato in rapporti lavorativi che vedono impegnati anche i settori primari che si occupano di produzione di beni di prima necessità, quali sono anche i prodotti ortofrutticoli.
Con il termine produzione programmata in realtà si è andato a concretizzare, con la stipulazione di contratti scritti tra le parti impegnate, un metodo di lavoro che in passato veniva in gergo chiamato “produzione obbligata”. Con il quale il produttore si impegnava a produrre e fornire tutti i prodotti e i quantitativi che venivano accordati nei contratti, che in passato si basavano soltanto sulla parola e su una stretta di mano. L’acquirente invece si impegnava ad acquistare e commercializzare tali prodotti.
Questo metodo di lavoro quindi prevede un contratto stilato tra il produttore o fornitore e l’acquirente. Nel caso del comparto ortofrutticolo con questo contratto il produttore ha la certezza di vendere il prodotto e l’acquirente quella di avere sempre a disposizione i prodotti richiesti e con gli standard qualitativi accordati.
Infatti, di solito, i punti trattati in questi accordi sono: i tipi di produzione, le varietà dei prodotti, i quantitativi da fornire, i tempi in cui si protrae la fornitura e alcune volte i prezzi finali di vendita.
Prima questa forma di contratto era molto comune, se non addirittura indispensabile, nell’ambito della GDO (grande distribuzione organizzata), ma ormai è molto diffusa anche tra le varie tipologie di distribuzioni che intendono avere prodotti specifici, prezzi medi annuali etc.
Programmare le produzioni è da intendere come una pratica che permette di dare una certa sicurezza sul lavoro, permette di fare gruppo e quindi crescere in simultanea per inserirsi nel migliore dei modi in un mondo del lavoro che è sempre più globalizzato ed esigente.
I consulenti di Groumm si occupano di Produzione programmata in Italia e all’estero.
Groumm sempre in prima linea.
Abbiamo dedicato un intero spazio e consulenti per questa attività, ci crediamo e vediamo con i nostri occhi che il beneficio è reciproco fra le parti. Alcuni esempi di attività in corso riguardano soprattutto le forniture estero che solitamente sono quelli che richiedono pezzature ridotte e, come sempre, fornitura in ogni periodo dell’anno. Quest’ultima richiede sempre la doppia produzione: in campo e in serra.
A livello nazionale lavoriamo principalmente con i produttori di conserve che, anche in questo caso, richiedono pezzature omogenee e, come nel caso di uno dei prodotti più commercializzati, il peperone, vengono sempre richieste le tre colorazioni. Il peperone vanta questa caratteristica quasi unica, tre colori e rispettivamente vari elementi distintivi per gusto, consistenza e utilizzo.
Il peperone verde è semplicemente quello più acerbo, infatti se si lascia giungere a maturazione diventerà giallo o rosso, a seconda della varietà a cui appartiene. Ha un gusto più pungente rispetto agli altri due. Il più noto peperone in Italia è sicuramente il cornetto, ma fra i più noti indichiamo i “friarelli”, coltivati principalmente nel sud della penisola. Può sembrare che siano più simili ad una categoria del peperoncino ma sono dei peperoni.
Il peperone giallo è forse quello più succoso e quello che più si adatta alle salse, infatti si usa spesso in cottura con base di pomodoro.
Il peperone rosso è quello con il più alto grado zuccherino e con un sapore molto deciso, e polpa quasi croccante.
In conclusione oggi parlare di produzione programmata equivale a parlare di garanzie.
Garanzie che riguardano sia chi produce o fornisce un prodotto, sia chi lo acquista.
Infatti un esempio pratico di quello che significa tale accordo ci è stato dato da due grosse aziende, una che acquista e lavora i prodotti agricoli, facendo conserve sott’olio in vasetti di vetro e preparati come ad esempio spiedini; e un’altra azienda che invece acquista e distribuisce ortofrutta ad attività commerciali.
Entrambe le aziende si sono mosse, a seguito di un nostro consiglio, in modo analogo stipulando un contratto con i nostri produttori, i quali sono stati anch’essi molto propensi a tutto ciò.
In questi contratti, il primo che riguarda la fornitura di peperoni e pomodorini ciliegino e il secondo che riguarda la fornitura di melanzana, zucchina e pomodoro datterino, gli accordi presi riguardano:
1) Il quantitativo della fornitura: fornitore e acquirente concordano in base alle proprie esigenze e la propria forza lavoro, il quantitativo, che può essere giornaliero o settimanale o mensile del prodotto.
2) La qualità e la lavorazione finale del prodotto.
3) La durata della fornitura, cioè il tempo in cui si protrae la fornitura stessa, che può essere periodica o addirittura annuale.
Le garanzie di questo contratto sono rese tali da due fattori su cui li stesso si basa:
1) Una somma di denaro che viene versata, come forma di cauzione o di contributo alla produzione, da colui che intende acquistare il prodotto.
2) La possibilità di incombere in denunce e sanzioni da parte dei produttori, qualora non rispettino gli accordi presi.
In seguito a ciò, sia le aziende produttrici che quelle acquirenti riescono a lavorare in modo più sereno e fluido, non dovendo ormai preoccuparsi a cui vendere i propri prodotti le prime e dove andare a reperire i prodotti le seconde.
C’è da dire però che molte volte capita, e per la maggior parte delle volte quando si parla di GDO, che questi accordi siano presi senza tenere conto del fattore denaro, cioè si fa un contratto dove vengono concordati: quantitativi, qualità, lavorazione e durata del contratto, ma non viene inserita nessuna cauzione. In questo caso entrambe le parti sono più libere di non rispettare gli accordi in quanto non sono vincolati dal versamento di alcuna somma di denaro, facendo quasi del tutto decadere quelle forme di garanzie di cui si è tanto parlato e che rendono importante questa formula di lavoro.
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